Allo stadio ci vanno il giorno prima. Entrano, sistemano spranghe, bastoni, bombe carta, fumogenti, petardi, sassi… tutto quello che può servire allo scopo. La chiamano prevenzione. Non premeditazione. Ragionano più o meno così: può sempre servire. Come fanno? con la scusa di dover sistemare gli striscioni, quelli lunghi che coprono tutta la curva. Nelle vaschette di scarico dei bagni sistemano anche un po’ di fumo, di coca, qualche bottiglia buona. Perché di domenica aprono il mercato in curva. Entrano, perché agli ingressi comandano altri capi tifosi, quelli che la società compra per non avere grane la domenica. Compra, paga, omaggia di biglietti. Possono essere di una fazione o di un’altra. Di solito vengono scelti i più forti, i più radicati. Vengono comprati per garantire il servizio d’ordine, per compiere quei ridicoli controlli all’ingresso. Dicono alle signore, (signore?): apri la borsa, fammi vedere. E poi lasciano passare il ragazzino, perché è amico, è figlio di amici, è roba nostra. Senza biglietto. Senza biglietto dentro, non perché può creare fastidi e bloccare gli ingressi, perché è roba nostra. Il sabato funziona così.
La domenica, poi, disciplinati e corretti, entrano allo stadio. Disciplinati e corretti non tutti. Solo i pradroni di casa. Gli ospiti si arrangiano. Arrivano con i treni, i pullman, le macchine e fanno ressa all’ingresso. Perché il biglietto non ce l’hanno. Non ce l’hanno. E allora trattano con la polizia: o ci fate passare, o sono casini. E spesso sono casini. Soprattutto quando per una ripicca della società, qualche giorno prima della partita, vengono spediti pochi biglietti.
Le società sanno quanta gente verrà allo stadio la domenica. Sanno e decidono chi deve esserci. Perché le prevendite vengono assegnate ai capi tifosi. Che decidono anche i prezzi.
Poi c’è la loggia massonica della tribuna d’onore. Gratis la centrale per amministratori, onorevoli, industriali, sponsor, sindacalisti, professionisti. Quelle laterali a pagamento, ma con qualche omaggio, a chi aspira a passare in quella centrale. Il calcio cementa discussioni che in altri posti non si concluderebbero mai.
Durante la partita.
L’arbitro è sempre un cornuto. Da nord a sud. Il poliziotto e il carabiniere sono sempre sbirri. Incendiare le loro macchine diventa azione d’onore. Ferirne uno è una medaglia. Il lunedì si festeggia la conta dei feriti.
Esiste anche il manuale del perfetto ultras: nello zainetto non devono mai mancare la felpa col cappuccio, il passamontagna, la sciarpa. Anche per il calcio d’agosto. Allo stadio si va con il viso scoperto, in bagno ci si cambia. Poi: raggrupparsi, colpire, disperdersi.
Nelle questura italiane, negli uffici Digos esiste la Squadra Sportivi, che non viene impegnata dal lunedì al lunedì nei tornei degli uffici, ma lavora per visionare immagini, incontrare i tifosi, capire che aria tira, mediare. Mediare: convincere le teste calde che si può avere qualche posto in più in curva, se non ci sono problemi. Mediare.
Ma quando la curva viene completamente sfasciata, non c’è problema: esistono fondi europei per finanziare le strutture sportive. La società fa richiesta al sindaco. Il sindaco entra gratis e gira la rihiesta all’assessore regionale allo sport, che entra gratis. L’assessore avalla la richiesta e lo stadio viene ristrutturato. Ovviamente il contributo non copre le spese totali. Ma il costruttore entra gratis e gonfia le fatture. L’eccedenza si chiama sponsorizzazione. Come, non ci credete? ma non ci fate caso ai loghetti pubblicitari sui fondali usati per le splendide interviste del dopo gara? Io vi capisco: quando i campioni spiegano la partita, ci vuole tanta concentrazione per capirli.
(anche su Macchianera)
Questo post è una meraviglia autentica. Concordo su tutta la linea. Da parte mia penso che chiudere qui il campionato sarebbe cosa buona e giusta. Tutti i campionati. Solo tornei giovanili under 16. E se l’anno prossimo dovesse verificarsi anche solo una finta di incidente, chiudere immediatamente di nuovo. Siamo noi che dobbiamo fare paura alle società, e non loro che ci devono tenere in ostaggio cedendo i diritti a chi ci fa pagare le partite per vederle da casa, che allo stadio ci vanno i delinquenti ed i portoghesi. Ma c’è veramente differenza?
By: Lesorja on 3 febbraio 07
at 12:12 PM
ma Macchianera non stava in prigione con Gambadilegno, catturati da Topolino? la camorra a Paperopoli? … va bene, va bene, adesso faccio un commento serio . Strudel
By: strudel on 4 febbraio 07
at 12:49 am
Quando Diego Armando Maradona tira l’ultimo calcio di rigore finisce il gioco del calcio. Certo, ancora si tirano calci su tutti i campi dal Perù alla Norvegia, ma il bel gioco é finito. Ogni arte ha la sua epoca. I russi scrivono ancora, ma l’ultimo grande scrittore russo h deposto la penna a fine ‘800. Hal Barks guarda sorridendo il suo ultimo disegno e finisce l’epoca d’oro di Paperino e zio Paperone. Ci saranno ancora Stanllio e Ollio. No, impossibile: Hollywood ha avuto il suo tempo e il suo luogo. E la grande fiamma dell’Opera Italiana? Spenta per sempre.
Presto vedremo i campi di calcio in plastica. Le ragazze pon-pon suoneranno la trombetta per fermare il gioco ed entrare in campo: pubblicità dello sciroppo. Gli spettatori saranno pagati per riempire gli stadi e il regista della tv li comanderà: insultare, applaudire, fare la ola, invadere il campo. C’era una volta il gioco del calcio e non si potevano sostituire i giocatori infortunati. Quando si infortunava il portiere, tra la disperazione dei tifosi e la vergogna degli avversari, il centravanti indossava la maglia nera col numero uno. Tra grandi applausi il portiere si avviava agli spogliatoi e il centravanti a difender la porta. Il massimo del brivido si poteva ottenere quando poco dopo si fosse azzoppato un terzino avversario. Il difensore veniva spedito all’ala sinistra ove se ne stava trascurato. Troppo trascurato. Ecco che riceve un lungo lancio in contropiede di alleggerimento, riesce a stoppare col petto, percorre come Milziade i cinquanta metri che lo separano dalla porta, segna il primo e ultimo gol della sua carriera. Questo era il gioco del calcio e voi che non lo avete visto non sapete cosa è la gioia di sognare. _
Strudel
By: strudel on 4 febbraio 07
at 12:53 am
un piccolo capolavoro. grazie.
g.
By: gianni on 4 febbraio 07
at 10:36 PM
Sono millenni che le arene sono frequentate da barbari e violenti, quando l’evento ha una sua importanza.
By: paolo on 5 febbraio 07
at 10:38 am
p.s.: eccezione alla regola, in un post dettato dall’onda emotiva (le mazzate capitano spesso… certo non così violente…), gli ospiti ordinati e i padroni di casa scalmanati
By: paolo on 5 febbraio 07
at 10:41 am
Quando Maradona tira l’ultimo calcio di rigore finisce il Calcio? Io direi che è finito quando ha tirato la prima pista di coca…
By: axelmanhattan on 5 febbraio 07
at 11:11 am
Bel post, però non capisco perchè sta storia della violenza degli stadi, se ne parla solo perchè è scappato il morto… noi italiani prima che abbiamo combinato il casino non mettiamo mai in ordine, eh?
AF
By: axelmanhattan on 5 febbraio 07
at 11:17 am
Domanda diretta: quante partite di calcio hai visto dentro ad uno stadio? Quante volte sei andata in curva?
By: Samuele on 5 febbraio 07
at 3:20 PM
Dimenticavo: se si, in quale stadio?
By: Samuele on 5 febbraio 07
at 3:20 PM
Samuele
dunque
Avellino (credo una 30 di volte tra serie A, B e C)
Napoli (A, B, C)
Salerno (B, C)
Pescara (Finale play off serie C – posi serie B)
Ancona
Bologna
Pistoia
Lucca
Firenze
Roma
Reggio Calabria
Perugia
Benevento
Foggia
Messina
(sicuramente anche qualche altra città, ma non mi viene in mente. Anche perché della partita mi fregava veramente zero. Ma l’interessamento zero mi consentiva di vedere altre cose)
By: Gabriella on 5 febbraio 07
at 5:56 PM
Io me ne sono accorto solo stamattina… non ero il solo e penso di aver detto tutto.
Della serie, borsa, scarpini ed accappatoio ed andate a pedalare invece di fare i piccinini tutti chiacchere e distintivo!
By: saltino on 5 febbraio 07
at 8:33 PM
un altro commento ? io per questa donna finisce che mi rovino.Distraetemi –
……………………….
IL TIFOSO
La testuggine verde è immobile in mezzo alla strada. Alla fine della partita Giovanni se ne torna a casa a piedi come era venuto. L’ampio viale che dallo Stadio Olimpico porta al Tevere si gode le evoluzioni aeree degli storni. Al Napoli hanno annullato un gol forse regolare, ma nessuno se l’è presa più di tanto. Gli arbitri si cullano nello scirocco quando la Lazio gioca in casa, lo sanno tutti, niente di personale. Quest’anno la Lazio vince il suo primo scudetto, tutto il popolo romano allo stadio soffia sul pallone verso la porta nemica. Giovanni ha comprato il biglietto dal bagarino sotto ai pini, venti minuti prima del fischio comincia la svendita a prezzi stracciati. Giovanni è favorevole al libero mercato, specie la domenica a quest’ora.
Dentro la testuggine si agita la rabbia e la paura, i ragazzi sono armati solo di manganello, il caposquadra panciuto e baffuto è come un padre – Calmi, stiamo calmi . –
Gorilla sbuca da dietro al pullman. Un pullman pieno di tifosi laziali venuti dalla Ciociaria. Tornano a casa contenti, stasera si canta e si beve, la Lazio ha battuto il Napoli 2-1. Il Gorilla percorre lento la fiancata del pullman, ora ha trovato il punto giusto e sferra un primo calcio alla lamiera, poi un altro poi un altro. Silenzio. Si sentono le acque del Tevere sotto al ponte. Gli storni seguono il loro caposquadra nel loop, sono a un millimetro l’uno dall’altro non si possono distrarre.
Finito il lavoro, Gorilla ne va per i fatti suoi, appena uno sguardo dietro, come colui che uscito al mattino dal manicomio criminale d’Aversa voglia rientrare per la cena, ma senza fretta. strudel
By: strudel on 6 febbraio 07
at 1:15 PM
Ok, Gabriella. Hai visto tanti stadi, dei quali nessuno a norma con le leggi vigenti. Dovresti fare un passo allo stadio olimpico di Torino. Ogni entrata è controllata elettronicamente, se non hai la tessera nominativa non entri. Inserisci il biglietto/abbonamento nello scanner, si apre il cancello e appare il tuo nome con i tuoi dati. A quel punto colui che controlla chiede il documento, controllo se quanto scritto corrisponde e ti lascia passare. A quel punto superato questo controllo ci sono i poliziotti che perquisiscono a campione. In uno stadio secondo le normative vigenti funziona così. In Italia abbiamo rimandato (su richiesta di sindaci e presidenti, Catania compresa) l’applicazione di questa norma e ancora oggi abbiamo in serie A 16 stadi che vengono utilizzati grazie ad una proroga. PERCHE’?
Te lo dico io perchè. Perchè non potevano sospendere e rinviare le partite, perchè i sindaci e la politica non avava interessa a rimodernare i nostri stadi e il gioco doveva continuare. E adesso che ci è scappato il morto danno la colpa al “calcio”? Un po’ troppo semplicistico…
By: Samuele on 6 febbraio 07
at 2:58 PM
oddio, oltre che ci vuole concentrazione per capire che dicono determinati giocatori, ci vuole concentrazione, stomaco e pazienza sentire cosa hanno da dire i poeti della penna che si interessano di pallone… ogni categoria ha la sua mosca bianca e la sua pecora nera.
Paolo
By: paolo on 7 febbraio 07
at 9:38 am
Ah, sante verità.Da vera professionista.
Ciao Gabry ;-*
By: hirpus on 8 febbraio 07
at 2:04 PM
POETA ALLO STADIO IN CURVA
Disoccupato il meglio mestiere
Altrimenti carabiniere
Oppure la puttana
Vigilessa Urbana
Per non dire la mignotta
Poliziotta
O il peggio assassino
Celerino
(Da un graffito sulla spiaggia – Riviera ligure di Levante)
By: strudel on 11 febbraio 07
at 2:30 PM
Bello davvero. Concordo con chi diceva “andate a pedalare”, è uno sport più solitario ma difficilmente succedono risse tra tifosi di ciclismo, come in tanti altri sport. Sarà che attorno al calcio girano troppi troppi soldi?
Appuntamento a Monte Vergine il 16 maggio..
teoraventura
By: teoraventura on 15 febbraio 07
at 11:01 PM