Pubblicato da: iprovinciali | 10 novembre 06

La federazione delle repubbliche autonome

Il nome non c’entra questa volta. E’ un caso, è una storia che potrebbe capitare, mettiamo, in una testata giornalistica importante. Chissà quante volte al giorno vi capita di cliccare su quell’indirizzo puntoit. E lì ci lavorano tanti giornalisti. Ci sono le redazioni decentrate. Piccole repubbliche autonome dove la firma non esiste, non c’è impaginazione e la possibilità di associare un nome a un volto è remota, assai remota. Firma e volto camminano assieme soltanto nell’ambiente. In una piccola repubblica autonoma, l’anonimato di fatto consente la bilocazione, lo sdoppiamento di personalità e di portafoglio. Nella repubblica autonoma è l’anonimo noto a decidere cosa sia notizia e cosa non lo sia. La rotativa che non impagina è un calderone dove ogni titolo ha la stessa dignità di un altro. E lui, quello della storia, uno dei tanti irriconoscibili, comincia a notare che nella repubblica autonoma c’è qualche titolo che non serve, o che l’anonimo autore si è fatto pagare sottobanco. Lui dice che non va bene, che queste cose non si fanno, che l’azienza ci rimette la faccia e il prestigio. E’ una grande azienda, non si può. E l’azienda dovrebbe premiarlo, se non fosse che la repubblica autonoma non è un caso isolato, ma solo un satellite di una repubblica autonoma più grande, dove vige un patto federativo, dove i diplomatici si scambiano ruoli e “titoli”. E allora succede che lui diventi un delatore, un untore, da cacciare. Le regole della federazione delle repubbliche autonome non sono scritte, ma sono rispettate. Lui viene licenziato con disonore, dopo essere stato pedinato, filmato, ripreso. L’azienda voleva dimostrare che l’untore non era diverso, chiedeva solo un prezzo più alto. Voi penserete che la storia finisca così. E non è vero: perché lui ha vinto e ha vinto in un tribunale sgangherato, dove un processo può durare una vita, dove si perdono fascicoli, dove i testimoni sono in vendita al banco della frutta, dove non si contano gli scioperi, i rinvii. In nome del popolo italiano lui non è più un untore e deve tornare a lavorare nell’azienda che aveva difeso nel prestigio che non c’è. Non è strana la vita?
In bocca al lupo, M.


Risposte

  1. Strana sì! Come quando ti querelano perché, dopo una rissa con uno mezzo morto per un accoltellamento davanti ad una sala giochi, i vicini di casa dicono che ci sono un mare di personaggi strani. Tu lo scrivi e dopo due anni quasi esatti ti arriva una bella lettera di un avvocato che si dice nominato tuo difensore di ufficio nel procedimento penale numero tot. Nemmeno sapevi che eri stata querelata! E magari la lettera ti arriva a casa vecchia, la legge tua madre e sviene perché pensa che si tratti di un caso di omicidio! Bel modo di iniziare il sabato, eh? Considerato poi… vabbè… te lo dirò!

  2. niente male! però attente: mi sa che c’hai già un bel difetto di notifica per avere un congruo rinvio (immagino per l’udienza gup). Prendi tempo che forse arriva l’amnistia. Citofona al conte per ragguagli, coraggio 🙂

  3. E chi molla? Conte? Mi sa che lo contatto… Ma la cosa che mi fa ridere è la situazione! Faccio danno all’immagine e diffamazione a mezzo stampa io, dicendo che i residenti dicono che è malfrequentata e che di sera ci stanno giri loschi e non quelli che hanno preso a coltellate uno! Mah! Misteri della vita!

  4. Vabbè… l’italiano era andato a farsi benedire… ma è perché nel frattempo stavo parlando al telefono… sempre quattro o cinque cose insieme devo fare!

  5. Oh Nuvola o che mi combini?????


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